Editoriale – La Chiesa regala al mondo un Papa deciso a lavorare per la pace nel mondo

Il Conclave ha eletto 267.mo Vescovo di Roma il cardinale Robert Francis Prevost che ha scelto di chiamarsi Leone XIV. Ha 69 anni ed è nato a Chicago. Cresciuto in una famiglia profondamente cattolica, dopo gli studi universitari è entrato nel noviziato dei padri Agostiniani. Laureato in Diritto canonico ha avuto esperienze pastorali in una diocesi del Perù, ma è anche stato responsabile del Dicastero vaticano dei vescovi.

La “Regula ad servos Dei” agostiniana, a cui certamente il neo Pontefice si atterrà, è breve ma ricca di contenuto. I suoi precetti sono pochi ed essenziali. La sua originalità sta soprattutto nell’aver interpretato il monachesimo non come “solitudine” ma come perfetta unione dei fratelli: la radice “monos” della terminologia monastica continua a significare “solo, ma in riferimento al dettato apostolico del “un sol cuore e un anima sola”.

Questa la scansione dei capitoli della Regola (secondo la titolazione dell’edizione di Edoardo Arborio Mella – Cecilia Falchini, “Regole monastiche d’Occidente”, Magnano (VC) 1989): carità e povertà, la preghiera, le forme di ascesi, castità e custodia reciproca, non considerare nulla come proprio, neppure sé stessi, il perdono delle offese, l’autorità e l’obbedienza, esortazione all’osservanza della regola.

È il primo papa d’origine statunitense che ha esordito nel suo primo discorso ribadendo l’esigenza di promuovere la pace e il dialogo tra i popoli.

Non a caso il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha immediatamente fatto sapere che non vede l’ora di incontrarlo. Leone XIII è il pontefice che più ha scritto testi sul Rosario e Leone XIV ha accennato al santuario di Pompei, legato alla pratica del Rosario.

Il Pontefice è la più eminente autorità morale che il mondo può vantare. Se, come subito annunciato, Leone XIV intende promuovere la pace in ogni parte del mondo c’è da attendersi un pontificato attivo nella costruzione di rapporti e di occasioni d’incontro tra i “grandi” della Terra.

Come uomini dobbiamo augurarci che Leone XIV riesca nella sua opera e come credenti abbiamo il compito di sostenerlo con la preghiera.

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